La gravidanza viene definita come il periodo in cui una donna porta nel proprio utero il prodotto della fecondazione.
Nello specifico il termine deriva dall’aggettivo latino gravidus e significa appesantito, gravato.
Io penso invece che vada considerata “il periodo in cui una donna ha la possibilità di condividere il proprio corpo con un altro essere, essere casa e nutrimento, il mezzo senza il quale la vita stessa non avrebbe luogo!”
Per alcune donne la gravidanza significa anche dover fronteggiare alcuni malesseri legati alla crescita del bambino nel grembo materno, che provoca lo spostamento del centro di gravità e continue modifiche sia strutturali che viscerali.
Questi cambiamenti richiedono progressivi adattamenti da parte del sistema muscolo-scheletrico, il quale spesso fatica a rispondere in modo adeguato causando problematiche dolorose, quali:
lombalgia (dolore alla zona lombare)
sciatalgia (dolore che si irradia al gluteo e alla gamba)
pubalgia (dolore nel basso ventre o all’inguine)
cervicalgia (dolore al collo)
emicrania, cefalea, vertigini
mancanza di equilibrio
Altrettanto frequenti sono i disturbi legati alla ritenzione dei liquidi che possono causare:
gonfiore degli arti inferiori e superiori
nausea e difficoltà digestive
stitichezza ed emorroidi.
Non dobbiamo dimenticare che una donna in gravidanza ha un organismo che viene spinto ad un regime di lavoro elevato e che non sempre è in grado adattarsi autonomamente.
L’osteopata, mediante l’utilizzo di tecniche manuali dolci e mirate permette di affrontare ed alleviare queste problematiche, facilitando ed assecondando i cambiamenti morfologico-strutturali che avvengono durante la gestazione, al fine di mettere la mamma nelle migliori condizioni per affrontare il parto, sia esso fisiologico che programmato.
Nello specifico:
libera le articolazioni in disfunzione e migliora la mobilità della colonna vertebrale, per mantenere la corretta funzionalità viscerale e circolatoria
ripristina l’allineamento delle ossa iliache, cosicché le forze addominali insieme a quelle uterine durante il travaglio possano venire direzionate in maniera efficace
migliora le aderenze addominali, da esiti di pregressi interventi o infiammazioni che potrebbero rendere difficile il rilassamento tissutale
e dopo il parto:
consente alla neomamma di ritrovare la normale funzionalità viscerale,
il corretto atteggiamento posturale,
di eliminare dolori e tensioni da stress da parto fisiologico ed eventuali aderenze cicatriziali in caso di parto cesareo.
Ci si può rivolgere all’osteopata anche a fine gravidanza, non esiste un termine massimo!
mentre per prudenza, salvo necessità, è bene attendere la 15 settimana (inizio del 4° mese) per il primo trattamento.
Il trattamento post parto è consigliato dopo il controllo ginecologico (circa 40 giorni successivi al parto).
Elisabetta Benappi
Osteopata D.O.- Scuola Siotema Torino (2009)
Specializzazione in Osteopatia Pediatrica -corso biennale “ FORMAZIONE AVANZATA OSTEOPATIA E PEDIATRIA” – SIOTEMA (2011/12)
Corso di specializzazione “L’OSTEOPATIA AL SERVIZIO DELLA DONNA IN GRAVIDANZA E NEL PARTO: LINEE GUIDA PER IL TRATTAMENTO E PER LA COLLABORAZIONE CON LE OSTETRICHE”- EXEDRA (2017)
Mamma di Aleida e Alma